ARTE – Nuovi Lirici sublimi sconfinamenti. A Cuneo

di ENRICO PEROTTO     Palazzo Samone ospita il gruppo di area milanese in mostra dal 6 aprile al 12 maggio 2024

 

A distanza di circa quattro anni dalla partecipazione alla mostra Canone lirico inaugurata presso il Fondaco di Bra (Cn) in un primo tempo in modalità online il 4 marzo 2020 (a causa del lockdown per l’emergenza Covid-19) e successivamente in presenza il 21 giugno con apertura ai visitatori fino al 31 luglio, sette dei nove artisti che compongono il gruppo di area milanese dei Nuovi Lirici (non sono presenti Misia De Angelis e Valdi Spagnulo) proporranno in Palazzo Samone a Cuneo, dal 6 aprile al 12 maggio 2024, gli esiti più recenti delle loro riflessioni pittoriche e scultoree, condotte con rigore e incisività espressiva sulla forza comunicativa delle forme e dei colori improntati alle tendenze dell’arte astratta e aniconica del XX secolo. I visitatori della loro esposizione cuneese potranno così interagire con 56 opere tra dipinti e sculture, constatando da vicino come i confini fisici dei quadri e dei lavori tridimensionali esposti siano soltanto un esile argine al flusso vitale incontenibile degli elementi lineari, formali e coloristici puri, da considerare come elementi essenziali di un linguaggio visivo universale capace di agire sui valori percettivi ed emozionali dell’osservatore e che costituisce la radice ideale del “desiderio di sublimità” (per dirla con Barnett Newman), sentito fortemente da parte di ciascuna delle   personalità artistiche presenti in mostra. “L’espressività collettiva, resa istanza unitaria”, ha scritto nel 2023 Matteo Galbiati (1), lo storico dell’arte e critico che dal 2009 segue i progetti e le esposizioni del gruppo, “rafforza la precisazione di un qualcosa che, dal limite fisico, prova e vuole testimoniare l’infinito”. Pertanto, la “misura giusta in loro è quella con cui spezzano equilibri assodati”, arrivando “al punto di rottura per cui il dovere dell’arte […] è quello di non rimanere bloccato e immune dal confronto vero e sincero con la vita”. “Concretezza e smaterializzazione. Moto e stasi. Energia e ascolto” (2): sono questi i fulcri essenziali della poetica scultorea di Valerio Anceschi, che si fonda su un pensiero di riduzione della materia ferrosa impiegata nelle sue opere. Entità lineari filiformi, cuneiformi  o a sviluppo bidimensionale, in totale leggerezza e stabilità si dispongono sulla superficie di una parete o si dispiegano nello spazio, indicando impulsi di moto danzante, strutturandosi in percorsi ramificati, a similitudine dell’evoluzione di uno schema arboreo. Rivestito di un colore rosso sgargiante, il ferro si carica di valenze decostruttive, snodandosi in fasce rettangolari dai contorni disgregati dalla corrosione del tempo, o interrompendo la regolarità di una forma romboidale, la cui struttura ci appare tronca, rivelandoci così quanto fragile e precaria sia la bellezza nel suo stato di apparente perfezione. In Roberto Casiraghi, la superficie della tela assume l’aspetto di un looking glass display, di uno schermo che si interfaccia con una dimensione visiva trascendente, all’interno della quale si   smarriscono le coordinate spaziali e si vedono accadere fenomeni di ‘emersione’ o di ‘precipitazione’ degli effetti timbrici e tonali del colore, che in “alcuni lavori”, come ha rilevato Giulia Andrea Gerosa, “sembra offuscare la mano dell’artista […] che l’ha creato in favore di un’atmosfera liquida, fatta di bolle e correnti cromatiche, come se fosse un acquerello astratto auto-generatosi”. La soffice espansione delle policromie luminescenti crea aloni sgranati da cui emergono configurazioni lineari o puntiformi, che mirano a ‘bucare’ il limite estremo della superficie dei quadri, chiamandoci a entrare in un altrove cosmico e a disporci in ascolto del nostro “Io più profondo” (3). Alessandro Fieschi è autore di opere pittoriche che svelano mondi di ombre vaporose, rischiarate da aloni di luce che si propagano dagli sfondi, su cui si depositano enigmatiche textures geometrizzanti o accampano inserti extra-pittorici frammentari, insieme a tracce segniche leggere, a svolazzi di memorie vegetali e floreali, con improvvisi guizzi di colore materico. Secondo Stefy Garzoni, Fieschi “lascia affiorare sensazioni in cui si avverte lo stato di nascita delle forme, le vibrazioni che l’occhio coglie nel manifestarsi e le mutazioni tangibili giustificate dalla stratificazione dei materiali”. L’artista, quindi, persegue un intento implicito di orchestrazione di ogni macchia e corpo di materia informe o di aggregato figurale, che ora si addensa in agglomerati solidi, ora si disgrega in “sostanza di passaggio capace di far vibrare la parte più nascosta dell’animo umano” (4). La luna rossa, l’eclissi di sole, il vento risonante e di colore blu: le esperienze di vita e le memorie di visioni derivate dal contatto con la natura e i suoi fenomeni atmosferici, oltre che astronomici, sono il leitmotiv sotteso alle dinamiche espressive della pittura segnica e gestuale di Ayako Nakamiya, con cui l’artista sa attrarre l’osservatore, rendendolo partecipe di una seduzione sensoriale e sinestetica che si trasforma in emozione coloristica pura. Il pretesto pseudo-narrativo concede all’artista l’appiglio per svolgerlo all’interno di una composizione che tende a dilatarsi nello spazio esterno al fuori della tela, permettendo che accada l’evento dell’atto pittorico, con quell’inseguirsi e intrecciarsi delle sue pennellate vigorose, che hanno la sapienza tecnica di rafforzare le qualità visive e musicali dei “toni protagonisti del blu, del rosso e del bianco” (5). Pietro Pasquali è pittore di campiture monocromatiche distillate in impalpabili modulazioni di luci e ombre soffuse, in cui, come direbbe Romano Guardini, “risuona la tonalità del tutto” (6).  Nelle Cromie di Pasquali, ha precisato Eleonora Bianchi, prevale il “carattere aleatorio” e “la pennellata scompare per lasciare spazio a un’atmosfera velata, vaporosa, offuscata, che sembra nascondere una presenza lampante ma remota, persino eclatante, ma sempre intangibile”   (7). L’osservatore è invitato a vivere un evento percettivo di immersione nello spazio delle sue tele dal taglio trapezoidale, con il lato minore rivolto verso il basso, favorendo un’elevazione dello sguardo, che viene proiettato verso l’alto, alla ricerca di un “altro” e di un “oltre”, pur “restando dentro la tela”. Le opere di Pasquali sono atti di vita spirituale, in cui siamo al cospetto della “totalità dell’esistenza” (8). L’impulso autoriflessivo permea i macchiati monocromatici, come nel caso delle intonazioni color indaco, o quelli trascoloranti in vivide e trasognate trasparenze dalle dominanti “legate al rosso-arancio e, nell’ultimo periodo, al malva-violetto” (9), che animano le opere acquarellate di Rossella Rapetti. “Per lei l’acquerello è una presenza viva: lo lascia libero di reagire sotto i suoi occhi, libero dalla sua mano, accompagnandolo semplicemente nel suo percorso cromatico”. L’osservatore può calarsi nelle screziature astratte dell’interiorità dell’artista, partecipando all’emozione originaria della mano che svela il sogno del mondo nei suoi barlumi mitopoietici o nelle sue espansioni cromatiche crepuscolari, o ancora cogliendo la sorpresa dell’incurvarsi di una linea ghiribizzosa o del suo racchiudersi intorno a un occhio cosmico sagomato in forma plastica di feltro. Tetsuro Shimizu è figura di artista che opera con i principi del transeunte ed è autore di nuove forme di telai trasformati in originali pitto-rilievi destrutturati, dalle superfici intaccate da tagli, smussature, curvature, innesti disassati, sporgenze spigolose. Sono tutte azioni di liberazione dell’autonomia dei supporti che divergono dalla tradizione albertiana del quadro come finestra aperta sulla realtà e che creano sconcerto e perdita delle certezze psicologiche acquisite dalla mente del riguardante. Alla polifonia temperata dei colori primari, selezionati con cura e stesi con pennellate fluttuanti in ogni direzione e distribuite con intensità espressiva sorvegliata sulla “tela grezza che talvolta emerge”, è affidato il compito di generare “dinamismo”, “verità” e “capacità di uscire dalla dimensione del quadro per riversarsi sulle pareti. Ogni cosa è, sarà, era” (10).

1 M. Galbiati, senza considerare il margine, presentazione della mostra Nuovi Lirici / senza considerare il margine, a cura di M. Galbiati e M. Masiero, 30 novembre 2023 – 30 gennaio 2024, Milano, Studio Masiero. – 2 N. Biglietti, in Nuovi Lirici. Ascolto sensibile, testi di Matteo Galbiati, Simone Terraroli, Francesca Angilletti, Stefy Garzoni, Martina Ramera, Sophie Labigalini, Nicoletta Biglietti, Giulia Andrea Gerosa, Eleonora Bianchi, Jonathan Vecchini, Catalogo della mostra, 17 dicembre 2022 – 29 gennaio 2023, Castello di Casale Monferrato (Al). Il testo consultato online è in https://www.nuovilirici.it/testo-critico-di-matteo-galbiati-2022-nuovi-lirici-ascolto-sensibile-di-matteo-galbiati-con-aavv-castello-di-casale-monferrato-al/. – ​3 G. A. Gerosa, in ibidem. – 4 S. Garzoni, in ibid. – 5 È un’affermazione di Ayako Nakamiya, citata da Sophie Labigalini, in ibid. – 6 R. Guardini, L’opera d’arte, Morcelliana, Brescia 1998-2023, p. 28. – 7 E. Bianchi, in Nuovi Lirici. Ascolto sensibile, cit. – 8 R. Guardini, L’opera d’arte, cit., p. 29. – 9 F. Angilletti, in Nuovi Lirici. Ascolto sensibile, cit., anche per la citazione seguente. – 10 S. Terraroli, in ibid.

Courtesy per le fotografie Gruppo Nuovi Lirici

in alto – La locandina con un’opera di Valerio Anceschi (Senza titolo, 2015, ferro saldato verniciato, 48x80x7 cm.)
sotto – Roberto Casiraghi, Emerse precipitazioni, 2022, olio su tela, 50×35 cm.   a fianco – Alessandro Fieschi, Lettera sul fuoco f., 2023, tecnica mista e collage su garza, 73 x 53 cm.

                             

sotto – Ayako Nakamiya, Eclissi solari C, 2023, olio su tela, 90×65 cm.    a fianco – Pietro Pasquali, Simbolo rosso 2023, olio su tela, 55 x 45 cm.

                                 

ancora sotto – Rossella Rapetti, Spazio interiore, 2023, acquarello 51×51 cm   a fianco – Tetsuro Shimizu, L’ombretta pura, T-3, 2022, olio su tela, 90×66 cm.

                         

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