VISTO DA NOI – Ornella Muti al Pride Village Virgo con “Racconti di cinema”

di FRANCESCO BETTIN     L’attrice si è raccontata alla manifestazione Pride Village Virgo di Padova, in una bella serata di cinema e aneddoti

 

“Spero di vedervi a teatro presto”, ha detto al pubblico prima di salutare tutti, Ornella Muti, vera icona dello spettacolo italiano, soprattutto cinematografico, una vera diva anche se questa cosa non se la sente addosso. Prima di lei è entrata, a inizio serata, sul palco dell’Arena Spettacoli del Pride Village Virgo di Padova in uno dei primi appuntamenti della rassegna, che durerà fino a settembre, una band, formata da Pino Melfi alla tromba, Donatello Giambersio all’organo Hammond, Igor Caiazza alla batteria e Gerardina Tesauro alla voce. Un inizio in musica con Oh che sarà, un brano di Ivano Fossati che ha introdotto l’atmosfera e anche, subito dopo, l’attrice. In un immaginario collettivo la Muti, vero nome Francesca Romana Rivelli, è sempre la stessa, una bellezza acqua e sapone protagonista indiscussa di un cinema molto vissuto in quegli anni, iniziato nei primi anni Settanta e terminato, con la crisi delle sale e l’avvento delle piattaforme pochi anni fa. Ma Ornella Muti, che ha attraversato un lunghissimo periodo ai vertici della carriera di attrice, recitando praticamente con tutti i grandi, rimane davvero quella che era, una vera icona, un’attrice poliedrica che oggi possiamo veder recitare a teatro e al cinema dopo che l’ abbiamo vista in numerosi film di successo, d’intrattenimento, comici o brillanti, e in ottimi film d’impegno diretti da grandi autori.  Una carriera lunghissima la sua (ha iniziato a 14 anni con Damiano Damiani, che le scelse il nome d’arte) che continua con una presenza carismatica e forte di un’esperienza incredibile, fortissima, alle spalle. Un’attrice sempre piaciuta a tutti o quasi, grandi registi e grandi attori compresi. La Muti, che anche sul palco ha preferito esser chiamata Francesca dal conduttore della serata Lorenzo Bosio (altra forte presenza che può tener testa ai presentatori tv,nazionali, se non superarli, per brillantezza e scioltezza), ha raccontato la sua carriera e anche un po’ la sua persona, dimostrando davvero di essere una persona riservata e anche timida. Accomodata su un divano rosso “come le tue labbra” le ha detto Bosio, la Muti si è subito raccontata senza fronzoli indicando subito che nel nome d’arte “non mi riconosco, io non sono Ornella, sono Francesca” . Ha accennato a una malinconia “che nella scena va anche bene ma nella vita è una grande rottura di scatole”, e tra contributi video dei suoi film (Romanzo popolare”, “La stanza del vescovo”) e canzoni suonate dal quartetto (Penso a te, Alba chiara) ha narrato degli aneddoti simpatici su attori e situazioni.  “Ugo Tognazzi era un grande uomo, mi insegnava tanto, era attento, Villaggio era un grande cervello. Celentano? La persona più divertente di tutti”:  E Renato Pozzetto? “Si, simpatico. Punto”: quando è stato il momento di ricordare Francesco Nuti l’attrice si è oscurata, come si poteva immaginare, certificando il grande dolore provato per la sua morte recentissima, “anche se Francesco non era più presente da tempo, purtroppo. Ma artisti come lui restano immortali”: Quindi ha accennato agli istrionismi di Marco Ferreri e Gerard Depardieu, con cui ha fatto film indimenticabili, come ad esempio “Ciao maschio” e “L’ultima donna”. Secondo Francesca/Ornella quel cinema era più facile a farsi, c’erano più soldi, belle trame e la pellicola stessa riusciva ad abbellire tutto di più. Intervallato a “L’isola che non c’è” di Bennato e e a un video dove lei stessa è stata protagonista, “Che Dio ti benedica” di Pino Daniele, l’intervento dell’attrice è proseguito con i ricordi di Massimo Troisi (“Aveva una grande ansia di vita, era sensibilissimo e molto bravo”) e dell’America, considerata troppo diversa e lontana da noi, mentre sullo schermo dietro scorrono delle immagini di “Flash Gordon” .Da quando ho scoperto il teatro sono contenta perchè le emozioni che ci scorrono dentro sono molte, è un lavoro totalmente diverso dal cinema. Lo stesso pubblico quando si emoziona lo si sente ed è bellissimo capirlo”. Che spettatrice sei?  l’ha incalzata Lorenzo Bosio: “Amo i fantasy, sono una sognatrice” e sui personaggi che magari ambirebbe fare “ce ne sono ancora tantissimi e inesplorati per me”, dichiara. E poi è ritornata sull’importanza di fare del teatro, che trova interessante come forma di psicanalisi. Prima di terminare con qualche domanda prettamente familiare, sui figli, il gruppo musicale accompagna il finale con una versione sincopata e divertente di “Roma nun fa’ la stupida stasera”. Una serata più che riuscita, che ha visto una protagonista eccellente del nostro cinema, della nostra tv e del teatro. “In effetti non mi manca niente, ho fatto tutto” – ha dichiarato prima di salutare e ringraziare il pubblico.

sopra, e qui sotto, alcune immagini della serata con Ornella Muti – foto @pridevillagevirgo 

 

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