ARTE – Arte Trae Arte

Esox Lucius, l’associazione d’arte che in Francia dal 2002 è luogo di espressioni artistiche contemporanee

 

In alcuni miei articoli precedenti ho parlato del Mondo dell’arte, sottolineandone la grande potenzialità creativa e di comunicazione, diffusa a 360 gradi ma certamente meno ‘prezzato’, quasi in contrapposizione e competizione con il Sistema dell’Arte, troppo spesso elitario e autoreferenziale. Tra questo e quello si trovano, però, alcuni ‘luoghi’, come la Fondazione Pistoletto con la sua Cittadellarte a Biella, o il PAV, Parco dell’Arte Vivente, un centro sperimentale d’arte contemporanea concepito dall’artista Piero Gilardi e diretto da Enrico Bonanate a Torino, che pur appartenendo al ‘Sistema’, lavorano e sperimentano, mettendo a diretto contatto gli artisti, i fruitori delle opere e i luoghi di creazione ed esposizione artistica. Sicuramente appartiene a questi ‘luoghi’ una associazione artistica che ha la sua sede nel piccolo villaggio di Saint Maurice-lès- Châteauneuf, situato in una zona a forte caratterizzazione rurale nella regione della Bourgogne in Francia. Questa associazione si chiama Esox Lucius, e si interessa alla creazione e alla diffusione nel campo delle arti plastiche e della musica contemporanee. La ribellione di un allora professore d’arte, Patrice Ferrari, stanco della limitazione esclusiva di una gestione artistica da parte di galleristi, critici, conservatori museali e altre ‘figure’ del ‘Sistema’, sfida quest’ultimo a cimentarsi su un terreno più ampio, meno impastoiato da regole d’appartenenza. Così decide di rivolgersi direttamente agli artisti, famosi e meno famosi, inviando loro una lettera con all’interno un biglietto da venti franchi domandando, in cambio, un ‘gesto’ artistico. Arrivarono a Patrice più di duecento risposte, tra cui quelle di: Ben Vautier, Sol LeWitt, Lawrence Weiner, Yoko Ono e molti altri. Questo successo di risposte artistiche, determinò l’invito da parte di differenti gallerie ad esporre la collezione conseguita. Così è nata l’Associazione Esox Lucius, con la direzione di Patrice Ferrari; era l’anno 2002. Secondo membro fondatore fu Jean Paul Merlin, per la collaborazione della programmazione musicale: concerti di musica elettroacustica, elettronica e sperimentale in genere, si unirono ad esposizioni e conferenze. Insomma, tutte quelle interferenze, intrusioni e fusioni, che rendono ‘tendenzialmente’ infinita l’Arte Contemporanea, sono stati e sono, parte del lavoro creativo prodotto da Esox Lucius. A questi eventi, che furono onorati anche dalla presenza di John Cage, parteciparono compositori quali Bernard Parmeggiani, Luc Ferrari, Jean Claude Risset, Pierre-Alain Jaffrennou, Denis Dufour, Jean-Marc Weber e altri ancora. Un lavoro, quello della associazione, di tessitura inclusiva, atto a formare una rete di comunicazione creativa tra artisti oramai consacrati dalla fama e altri meno noti: tra questi artisti citiamo nomi quali Rotella, Beuys, Soulages, Arman, Fleury, Anne Marie Jugnet & Alain Clairet, Harald Fernagu, Arnaud Vasseux, Jean Sébastien Tacher, Sylvie Bonnot, Didier Trenet. Questa rete/tessitura inclusiva proposta da Esox Lucius non è solo ‘interna’ agli artisti partecipanti ma vuole fortemente rivolgersi anche ad un pubblico il più eterogeneo possibile, compresi galleristi e collezionisti, in funzione d’una ‘missione’ che intende la diffusione del fare artistico come un impulso a cercare valori essenziali quali le nozioni di piacere, condivisione e scoperta della vita a cui l’arte spesso si riferisce. Una missione quasi pedagogico-didattica, al contempo intimista e in modo, il più indipendente possibile, aperta al divenire del singolo e della ‘comunità’ umana. Afferma  Patrice Ferrari: “Esox Lucius est convaincu que la culture est un vecteur important de l’émancipation d’une société mais aussi de la réduction des inégalités”. Le arti, per essere efficaci nell’intento di aumentare la propria forza comunicativa ad ampio spettro, sostiene Ferrari, è bene se partono dalle realtà locali, con un lavoro di risveglio della ‘curiosità”, negli abitanti del territorio, che altro non è se non la capacità di visione ampia che dovrebbe appartenere a ogni singolo individuo. Questa ‘visione ampia’, necessaria  per una più ‘equilibrata’ comprensione dell’opera d’arte che, fantasticando, è il mondo stesso, è necessaria per una interazione sociale che riduca, se non elimini, le disuguaglianze riferite a tutti gli ‘aspetti’ della nostra vita. “L’art, c’est ce qui rend la vie plus intéressante que l’art”, sostiene Robert Filliou. L’Arte diventa un meraviglioso mezzo esperienziale se l’artista con le sue opere, la sua musica e le sue parole, non si chiude dentro confini, ‘chiavi’ o codici interpretativi rigidi, e/o non viene completamente fagocitato dal ‘Sistema’, ma permette al fruitore delle stesse, relazioni che resistano nel tempo all’interno di una ‘variabilità’ possibile. Per ottenere questo risultato, la associazione Esox Lucius, si adopera affinché le evoluzioni artistiche contemporanee, si manifestino attraverso interazioni e scambi, sempre seguendo guide flessibili, ma ‘pensate’ nel merito di una comunicazione stimolante e creativa per i fruitori delle opere e per gli stessi artisti. L’associazione pone una particolare attenzione al momento attuale, che per la potenziale immensità della manifestazione del possibile (sia in Arte che nella vita quotidiana), per la crisi economica e sociale, ora anche sanitaria, e per l’eccesso della comunicazione mediatica che impone mille ‘domande’ senza risposta, rischia di frastornare la percezione del vissuto non solo artistico, ma nel suo insieme. Dice Partice Ferrari: “Or sans chercher à polémiquer ni à masquer ces interrogations du moment, c’est bien davantage du côté de son extrême diversité que nous désirons œuvrer, afin de révéler, dans sa constante soif d’expérimenter, tous les regards – critiques y-compris – que les objets contemporains peuvent poser”. Esox Lucius, dunque, con il suo lavoro, ci stimola ad avere una visione ampia, elastica, sempre pronta ad una sperimentazione attenta, e alla ‘tensione curiosa’ verso gli ‘altri’, come metodo per non soccombere al frastuono dilagante e disgregante.                                                              Per info: http://esoxlucius-art.blogspot.com/

Gianni Maria Tessari

 

sopra, Exposition  – “Le super pantalon, à même le mème” –  Fabrice Lanza & Éric Pasquiou –  2018 – Saint Maurice-lès-Châteauneuf . Courtesy: Eric Pasquiou, Fabrice Lanza, Esox Lucius

sotto, Exposition  – “YAW” –  Tuğba Yüksel , photographe, Olivier Toulemonde, compositeur,  Pierre-Yves Freund , sculpteur – 2020 – Saint Maurice-lès-Châteauneuf. Courtesy: Tuğba Yüksel, Olivier Toulemonde,  Pierre-Yves Freund , Esox Lucius e il logo di Esox Lucius

qui sopra, Exposition  – “L’Albatros” – Jacqueline Gueux  –  2020 –  Saint Maurice-lès- Châteauneuf . Courtesy:  Jacqueline Gueux, Gilles Fournet, Michael WIttassek, Esox Lucius

sotto, nelle due foto sotto, in ordine,  Exposition  – “L’Albatros” – Jacqueline Gueux  –  2020 – Saint Maurice-lès-
Châteauneuf.  Courtesy: Jacqueline Gueux, Gilles Fournet, Michael WIttassek, Esox Lucius  e  Exposition  –  Anita Molinero  – 2020 – Saint Maurice-lès-Châteauneuf . Courtesy: Anita Molinero, galerie Thomas Bernard, Fanny Wyzlan, Esox L

           

 

 

 

 

 

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