EVENTI – Zeng Fanzhi, l’iconografia cristiana, buddista e molto altro.

REDAZIONE     Dal 17 aprile alla Scuola Grande della Misericordia a Venezia,  Zeng Fanzhi: Near and Far/Now and Then

 

sopra, da sinistra a destra:  Zeng Fanzhi, L6ng Tait6u Il, 2019-23, © Zeng FanzhiZeng Fanzhi, Arhat IX, 2019-23, © Zeng FanzhiZeng Fanzhi, Light, 2019-23, © Zeng Fanzhi. Per gentile concessione dell’artista e di Hauser & Wirth.

In contemporanea con La Biennale di Venezia 2024, all’interno della Scuola Grande della Misericordia a Venezia, dal 17 aprile al 30 settembre 2024, si potrà visitare la mostra di Zeng Fanzhi: Near and Far/Now and Then, allestita e progettata dall’architetto Tadao Ando. La presentazione dell’artista è stata fortemente voluta dal Los Angeles County Museum of Art (LACMA). In questa esposizione l’artista presenterà per la prima volta al pubblico due recenti cicli di opere: dipinti astratti e opere su carta fatta a mano e trattata con inchiostro, grafite, gesso, polvere d’oro e pigmenti minerali. Co-curatori della mostra sono Michael Govan, amministratore delegato e direttore Wallis Annenberg del LACMA, e Stephen Little, curatore Florence e Harry Sloan di arte cinese e capo dipartimento per l’arte cinese, coreana, del sud e del sud-est asiatico. La mostra mette in evidenza la tecnica pittorica di Zeng, frutti di decenni di ricerca sulla teoria del colore, che ridefinisce l’astratto con una rappresentazione figurativa, e viceversa con forti riferimenti all’impressionismo e al puntinismo, in un contesto globale ormai inondato da immagini elaborate digitalmente, Zeng vuole dare nuovamente “forza” alla superiorità della pittura, sicuramente come arte immediata ma anche mestiere che ricorda le “botteghe” dei maestri di lontana memoria. Le opere dell’artista eseguite su carta fatta a mano fanno interagire le iconografie cristiana, buddista e della pittura dei letterati. Rievocano i paesaggi monocromi a inchiostro delle dinastie Song (960-1279) e Yuan (1260-1368), i paesaggi a inchiostro della tarda dinastia Ming e della prima dinastia Qing, eseguiti da pittori quali Zou Zhilin (1574-ca. 1654), Hongren (1610-1663), e Dai Benxiao (1621-1691). Le opere di Zeng vanno volutamente contro ogni categorizzazione. Il percorso di mostra partendo dal piano terra della Scuola Grande della Misericordia, esalta le proporzioni classiche dell’edificio del XVI secolo, racchiudendole tra due dipinti a olio a più pannelli, al piano superiore, i visitatori troveranno lo spazio diviso in cinque sezioni tematiche. Il progetto di Tadao Ando è una progressione di pareti con una serie di aperture sempre più grandi, che creano un cono prospettico. Queste aperture collegano la vista dei due dipinti più grandi, uno a ogni estremità dello spazio, come al pianterreno. Sulle pareti di Ando espone una selezione dei dipinti a olio più piccoli di Zeng.

Nato a Wuhan, in Cina, nel 1964, Zeng Fanzhi si è laureato presso lo Hubei lnstitute of Fine Arts di Wuhan nel 1991. Durante i primi anni della sua formazione, Zeng si è immerso nell’arte occidentale, nella filosofia e nelle tecniche del Realismo Socialista del 1985 New Wave Movement in Cina. Lavorando sulla scia della rapida modernizzazione e urbanizzazione della Cina, Zeng ha poi rivolto la sua attenzione alle figure presenti nelle industrie che lo circondavano. Negli ultimi due decenni, Zeng ha familiarizzato di nuovo con la filosofia della pittura cinese tradizionale.

Nato a Osaka nel 1941, Tadao Ando è un architetto autodidatta famoso a livello mondiale e fondatore, nel 1969, della Tadao Ando Architect & Associates.

Questa mostra è organizzata dal Los Angeles County Museum of Art.  Le immagini sono a cura dello Studio ESSECI

 

 

 

 

 

 

 

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