CICLO DEI CLASSICI – A Vicenza terminata la 75.ma edizione

Cala il sipario sui Classici del Teatro Olimpico, il binomio classico e contemporaneo funziona: ecco il bilancio (che soddisfa tutti)

 

Tempo di bilancio per la 75.ma edizione del Ciclo degli Spettacoli Classici al Teatro Olimpico di Vicenza, edizione 2022, presentato in una conferenza stampa nella Sala degli Stucchi di Palazzo Trissino, sede del Comune. Un bilancio, diciamolo subito, più che positivo, una sorta di rinascita vera immediatamente dopo il periodo pandemico che tanti guai ha creato a tutti, dunque anche agli operatori teatrali. Un clima di grande soddisfazione quello notato all’incontro, dove è stato ricordato il senso del teatro classico oggi, la sua proiezione spesso nel contemporaneo che il direttore artistico, il visionario regista Giancarlo Marinelli ha ancora una volta confermato nella scelta degli spettacoli proposti. Un bilancio positivo, si diceva, anzi ancor di più, vista la partecipazione del pubblico, e i numero stessi che parlano da soli: 6449 spettatori in totale per tutte le repliche, 300 per gli eventi collaterali, 70 interpreti in scena, 10 musicisti, 1 direttore d’orchestra e altro ancora, per un incasso complessivo di un centinaio di migliaia di euro, esattamente 101.081 euro, come ha ricordato il segretario generale della Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza Pier Giacomo Cirella.  Ma, a parte i numeri, quel che conta è come sempre il rinnovo continuo perpetrato da Marinelli, una visione artistica nei classici inscenati nello spazio del Palladio che per dovere quasi va a richiamare in certi casi i tempi in cui viviamo, che si specchiano e  si confrontano con quelli antichi, e il fatto di riuscire a mettere in scena allestimenti raffinati che quest’anno hanno avvicinato al teatro molti giovani, ad esempio. Un’operazione assolutamente encomiabile, lo sappiamo. Il direttore Marinelli è stato anche incalzato sulla prossima stagione a venire, sulla quale ha glissato sorridendo, proprio perchè si appresta a godere giustamente oggi di quella appena passata. Domani nella battaglia pensa a me, era il titolo scelto dal direttore artistico che, come spiegato nelle note introduttive del programma, si è proposto di affrontare il tema dell’intervento da parte dell’Uomo sulla Storia e sulla Natura, col turbamento della tragedia classica che va ad evolversi in maniera temporale ma che lascia oggi grandi insegnamenti dai quali attingere. Un bilancio quello trattato nell’incontro che ha guardato con piacere anche ai testi prescelti, da Assassinio nella cattedrale a Milk Wood, Filottete dimenticato, Prometeo e La voix humaine, per citarne qualcuno, alle interpretazioni spesso raffinate degli attori, (tra i quali ricordiamo Moni Ovadia e Marianella Bargilli, Emilio Solfrizzi, Daniele Nuccetelli del Teatro dei Borgia, Gabriele Vacis con i ragazzi di PEM, Sophie Duez, Camilla Diana) con grandi apprezzamenti da un pubblico instancabile e sempre entusiasta. Come poi non citare il ritorno de l’Histoire du soldat riportato dopo l’anno scorso sulle tavole olimpiche dal trio Andrè de La Roche, Drusilla Foer, e Beatrice Venezi alla direzione musicale, e citiamo volentieri anche le ottime prove di Antonio Balsamo, il soldato, e Giulia Barbone, la principessa. Non sono mancati gli eventi collaterali, sempre molto interessanti, dove si son succeduti a Palazzo Cordellina per la Biblioteca Bertoliana ospiti di riguardo come Massimo Cacciari, Gabriele Vacis, i grecisti Alberto Camerotto e Filippomaria Pontani, e Edoardo Ponti in diretta streaming, per parlare dei temi collegati agli spettacoli in corso. E dell’evento speciale in Basilica Palladiana Il Teatro e la Città, tenuto dal giornalista Lorenzo Parolin. Insomma è stata una stagione fatta di sorprese ma anche di conferme, di studi meticolosi e di attualizzazioni dei testi classici, di rarefazioni drammaturgiche e di vere e proprie icone di scrittura. Un festival, quello Olimpico, che si conferma di grande tradizione e innovazione al tempo stesso, e uno tra i più prestigiosi e longevi in Italia. Come detto, più che soddisfatti tutti, dal sindaco di Vicenza Francesco Rucco (“Un lavoro costruttivo di squadra con ottimi risultati di partecipazione”) allo stesso Marinelli (“Abbiamo fatto tutto con massimo impegno ed entusiasmo, e desidero ringraziare davvero tutti”), all’Assessore alla Cultura Simona Siotto, che ha confermato che il teatro è vivo e continuerà. In sala presente anche Diego Dalla Palma, tra le altre cose anche curatore dell’immagine dell’attrice Sophie Duez, da lui vestita con Laura Milan, e i rappresentanti della D-Air Lab di Dainese, pronta a rivoluzionare con le sue imbottiture anche i costumi del teatro più classico, in un nuovo progetto che la start-up vicentina ha creato appositamente per il Teatro Olimpico proprio come progetto collaborativo con i costumi di Dalla Palma e Milan. Un teatro, dunque, un Ciclo di Classici, in continua trasformazione pur rimanendo nel pieno del Classico, che allarga la sua visione e che conquista tanto pubblico in un crescendo importante, che di questi tempi è davvero molto e lo capiremo sempre di più nel tempo.

FRANCESCO BETTIN

sopra, un’immagine tratta dalla conferenza stampa del bilancio dei Classici – sotto, altre immagini tratte dalle rappresentazioni di quest’anno, 75.mo Ciclo di Spettacoli . Le foto sono tutte di Roberto De Biasio tranne quella di “Milk Wood”, di Maristella Viotto

         

Assassinio nella cattedrale                                                         Filottete dimenticato

 

           

Milk Wood                                                                                            Prometeo

 

qui sotto, La voix humaine

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