ARTE – Domenico Buratti ad Agliè (TO)

di GIANNI MARIA TESSARI     (aprile 2024)     L’associazione I.Ri.D.E. presenta “La Madre”, un’opera restaurata dell’artista Domenico Buratti

 

La “grande “ Arte e i “grandi” Artisti, quelli riconosciuti dal Sistema, in modo autoreferenziale si strutturano in una forma di, spesso apparente, sostanza altamente comunicativa e di contenuto, distinguendo e restringendo la sua composizione con l’uso di un numero scelto di artisti ed escludendone molti appartenenti alla più vasta frequentazione del mondo dell’arte. Agglomerazione che pare essere psicologicamente necessaria per una migliore interpretazione dell’Arte stessa e della sua fruizione. Anche per una sua fruizione “finanziaria” … forse! Ciò non toglie che molti artisti, considerati minori, formino un potente humus per la germinazione dell’alta Arte. Accettata come necessaria l’idea della poco naturale esistenza di confini tra i vari elementi strutturanti l’espressione artistica, occorre non trascurare quella parte, altrettanto valida e stimolante, di artisti che rimangono più in ombra, se non completamente dimenticati, dalle istituzioni e di conseguenza dal grande pubblico. Per ovviare a questa lacuna occorrerebbe da parte dello Stato, un forte investimento, a vario titolo, nell’educazione “artistco-espressiva” all’interno dei programmi scolastici e non solo. Il restauro della ritrovata opera di Domenico Buratti intitolata “La Madre” dipinta tra gli anni  1906 e 1910(?), a mio avviso, appartiene a questa fatica di recupero e ampliamento di un “tesoro” d’arte che è parte integrante e significativo del patrimonio artistico italiano. Buratti fu un pittore di talento oltre che poeta ed editore. Nato a Nole Canavese nel 1881 da una famiglia di falegnami, frequenta, dopo le scuole elementari, l’Accademia di Belle Arti a Torino sotto la guida di Giacomo Grosso, Pier Celestino Gilardi e Paolo Gaidano. Nel 1904 espone alla Promotrice di Torino e nel 1909 al Salon d’Automne di Parigi, una sua opera è stata acquistata recentemente dalla Fondazione De Fornaris per la G.A.M. di Torino. Ebbe numerosi riconoscimenti da critici e galleristi, ma della sua storia ben trattano Giovanni Cordero e Antonio Miredi nei loro testi in catalogo edito per questo evento. Anche molto interessante è il testo di Sara Stoisa che insieme ad Annalisa Savio hanno realizzato il restauro che ne svelano i “segreti”.

L’esposizione dell’opera voluta dall’Associazione Culturale I.Ri.D.E. avverrà il primo maggio 2024 presso “Il magazzino di I.Ri.D.E.” sito in via Principe Amedeo n° 15, ad Agliè (TO) con inaugurazione alle ore 11.00. L’evento è in collaborazione con: Associazione Culturale Filippo Scroppo; CSA Farm Gallery e Sara Stoisa – Creatvity’s Sisters – A.D.A.C.

Per informazioni: giovannifrancescocordero@gmail.com  e  info@csafarmgallery.it – marcello.corazzini@gmail.com – ph +39 3397796065

in alto – Domenico Buratti, “La Madre”, 1906 – 1910 (?), olio su tela

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