LIBRI – Un racconto di Marina Rota sulla vita di Fred Buscaglione

di GIANNI MARIA TESSARI     “Sotto le stelle di Fred”, un incontro di vite in tempi sovrapposti

 

“Sotto le stelle di Fred” (Fred Buscaglione), è un romanzo scritto da Marina Rota, edito da Buendia Books, in cui la dualità tra il passato, in trasformazione, e il presente in divenire, impossibile da fermare, sfocia nell’infinito probabile e si frantuma in una fragile percezione di sé e delle possibili realtà desiderate: allora come adesso. Realtà che talvolta si “concretizzano” nel sogno e nelle fantasie a occhi aperti; e per scrivere occorre tenere aperti gli occhi, come la mente che dietro loro si dipana e si espande. In questo racconto, il personaggio narrante è “la giornalista” di piazza Cavour a Torino, Marina Rota stessa, in rapporto con alcuni personaggi della cultura torinese di ieri e di oggi ed è soprattutto un viaggio nella vita di Fred Buscaglione, che la scrittrice, attraverso un unico tempo oscillante, intreccia alla propria vita, spinta da un forte desiderio di incontro con Fred stesso, pur appartenendo, i due, a epoche diverse. L’interiorità di Marina Rota anela a fondersi con quella di Fred, non solo, senza escluderlo, a una unione fisica come “semplici” amanti. Scrive su di lui attingendo alla propria individualità sommersa, sospesa su più tempi armonici, forse per un fastidio, un timore, anche paura del suo rapporto troppo intimo e claustrofobico con il “solo” tempo che le appartiene. L’immergersi nell’io di un’altra da sé che vive in un tempo vagheggiato come un’età dell’oro, con più o meno forza e consapevolezza, è un desiderio che appartiene un po’ a tutti noi; ed è questo suo raccontarsi effimero, espresso in vite parallele, potenzialmente infinite che rende avvincente il racconto, esaltato dal racconto della vita di Fred. L’autrice mediante la breve vita di Buscaglione, attraversa il suo tempo “ridotto”, ma intenso, si “distende”, con una consapevolezza di cui non lascia trasparire l’interezza, su una fluttuante intimità che la salva dal possibile quotidiano spreco di tempo, dalla “consuetudine” che non sempre è soddisfacente: “[…] Come vorrei seguirli, se il lavoro non mi chiamasse […]”. La mia sensazione nel leggere queste parole, è che non sia il “lavoro” a crearle un impedimento nel seguire Leo Chiosso e Fred Buscaglione, pur funzionando come espediente letterario, ma che la “causa” stia nel suo narrarsi in quel periodo temporale, immersa com’è nel suo reale, un po’ “malinconico” presente. Una “malinconica impossibilità di …” che ritorna in altre pagine del libro. Rota vive un presente dove il futuro è potenzialmente carico di immagini un poco fumose, anche ansiose, forse troppo invadenti e faticose. Due storie, in realtà più di due, in parallelo, dunque: quella più intima e fantastica della giornalista Marina e quella risultante da aneddoti e storia scritta, oltre che “suonata”, del grande Fred Buscaglione. Due personaggi “pubblici” con personalità non così diverse, ma che divergono nell’affrontare la vita. “[…] So che accanto alla tua vita frenetica scorre dentro di te una vita parallela, segreta, che ti fa sentire solo fra migliaia di persone […]”. Fred Buscaglione si esalta nel personaggio pubblico, nel musicista di successo, si spende in modo esagerato fino alla fine; Marina Rota è un poco più introversa, ma è capace, se la realtà e il tempo non si piegano a un suo desiderio, di ricorrere al sogno, lì dove il tempo “impazzisce”. Lei prova ad affrontare il tempo, per la sua tranquillità, costringendolo in regole rigide, ma ci riesce solo un po’: la sua vitalità, come quella di Fred, è esuberante. “[…] La guerra ci ha fatto comprendere che tutto potrebbe davvero aver fine da un momento all’altro […]”, sono parole che lasciano percepire come questo pensiero valga non solo durante una guerra, e che la consapevolezza del finito sia un flusso emotivo che ci avvolge costantemente. In sintesi, il racconto di Marina Rota, mette in scena un grande sogno, più reale della realtà in quanto “imbevuto” d’un enorme amore per la vita, anche se utopico perché sottratto al tempo. Nello stesso modo Fred Buscaglione, privato del suo breve tempo, rimane in noi, mitico, colmo del suo genio musicale e straripante di vita. “Sotto le stelle di Fred” contiene una nota di Paolo Conte, la prefazione di Vittorio Sgarbi, le interviste a Fred Chiosso, a Dario Arrigotti e a Letizia Buscaglione oltre a un testo di Max Gallo sull’Associazione Torino Jazz City. Marina Rota, è direttrice della rivista scientifica e divulgativa della Città della salute e della Scienza di Torino. Giornalista nei settori della letteratura e dell’arte. Organizza Festival e rassegne letterarie. Primo premio Mario Pannunzio, sez. giornalismo e saggistica; primo premio Mario Soldati e Premio internazionale Città di Cattolica per la poesia.

Per informazioni: elemire2012@gmail.com  – http://www.marinarota.it  e www.buendiabooks.it

 

in alto – la copertina del libro   sotto – una immagine di Marina Rota immersa nei Giardini Cavour di Torino insieme al suo gatto Elemire 

 

 

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