ARTE – A Torino si racconta l’Infinito

di GIOVANNI CORDERO     “Dire… Infinito” presso l’Associazione Filippo Scroppo di Torino

 

Cinque artisti così diversi ma uniti nel nome dell’arte si confrontano sul tema dell’Infinito e lo fanno senza mescolanza di stili e di poetiche, dove in verità ognuno resta individuale, con gli elementi ispirativi propri, confermando in tal modo non solo la propria cifra personale, ma anche dichiarando il senso dell’amicizia e della stima reciproca, che condividono nel rispetto della libertà per le differenze dichiarate, un sodalizio artistico, un’associazione di servizio e non di tendenza. Dunque, nelle opere in mostra, l’accento viene messo più che sulle prospettive divergenti della ricerca espressiva, maggiormente sull’abbraccio poetico di persone accomunate dagli stessi ideali artistici, e qui e ora il senso dell’Infinito da loro indagato, diventa oltre che testo, un pretesto che va al di la del contesto delle soluzioni formali, molto diverse, presentate. Tutti e cinque cercano un possibile comune denominatore dove ognuno dichiara la sua disponibilità al dialogo che premia l’esuberanza coloristica di Egle Scroppo, il ripiegarsi narrativo di Gianni Maria Tessari, la riflessione concettuale di Enzo Bersezio, la visionarietà di Om Bosser, la lirica astrazione di Laura Berruto. In particolare in senso intensivo e non estensivo e in ordine alfabetico: Enzo Bersezio vede l’infinito nel finito, dove schegge, frammenti del mondo reale sono in grado di aprire a nuove dimensioni psicologiche e riportarci con le loro forme semplificate ed essenziali alle sorgenti dell’essere, dove lo spazio pittorico-scultoreo viene nello stesso tempo riempito e svuotato, invaso e negato. Laura Berruto intende la fotografia non come reportage aneddotico, ma come ricerca estetica: l’inquadratura, la luce, i chiaroscuri, la scelta dei soggetti minimali l’insieme ci restituisce un’immagine che scava negli anfratti più nascosti della realtà per prendere le sembianze trasfigurate di un paesaggio astratto, senza confini. Om Bosser le sue opere raccontano del teatro del tempo che ha perso il volto feroce della distruttività per assumere i lineamenti della meraviglia, della poesia, della continuità e della progettualità dei rapporti interpersonali, una ricerca con chiari intenti di riflessione filosofica sui mondi interiori dell’animo umano, con i suoi stupori e le sue inquietudini. Egle Scroppo crea un altrove smaterializzato dove forme linee, segni, colori  volano senza peso addensandosi in un universo affollato, ma silenzioso che si espande e pulsa oltre lo spazio. Da sempre la sua arte ha le forme dialoganti del linguaggio e della narrazione, sono metafora della complessità e molteplicità di un  mondo senza confini. Gianni Maria Tessari, i suoi dipinti  parlano fondamentalmente della storia e dell’esperienza dell’artista che riconsidera il tempo attraverso le immagini sbiadite della memoria e ne sviscera le più intime qualità poetiche, denunciano la drammaticità del nostro tempo descritta con un originale scrittura e allarmante simbologia .

La mostra ”Dire…Infinito” inaugurerà venerdì 12 gennaio (dalle ore 18 alle ore 20) presso l’Associazione Filippo Scroppo in via Della Rocca 22, sc. A, Torino. Sarà visitabile, su appuntamento il mercoledì e il venerdì dalle ore 16,30 alle ore 18,30, dal 13 al 31 gennaio 2024. A cura di Marcello Corazzini, organizzazione Mauric Renaissance Art a.c.

Enti promotori: Associazione Filippo ScroppoCSA Farm GalleryMauric Renaissance Art a.c

Si ringraziano: MAU, Museo di Arte Urbana; MECANIKóS MECANIKóS e Petit Point Poétique; MUDRI, Museo Diffuso di Rittana; Olimpia in Scena.   

Per prenotazioni: 011 837162 – Per informazioni: 011 837162 e info@csafarmgallery.it

 

in alto – Om Bosser, “La via dello Zen”, 2013, stampa digitale su tela, cm. 132×100        sotto – Laura Berruto, “Ruggini”, 2016-2023, stampa fine art, cm. 30×45

sotto – Enzo Bersezio, “Prime Numbers Schegge”, 2007-2023, legno patinato, cm. 9x6x41

Gianni Maria Tessari, “Vie Oscure – Tombini #15”, 2022, stampa e acrilico su tela, cm. 80×40

ancora sotto – Egle Scroppo, “Eros”, 2020, acrilico su tela, cm. 100×70

3 commenti su “ARTE – A Torino si racconta l’Infinito”

  1. Stimatissimo Bettin, volevo ringraziarLa per lo spazio dedicato alla nostra mostra ” Dire…. Infinito “. colgo l’occasione per augurare a Lei ed al suo Staff che questo Nuovo Anno appena iniziato possa esaudire ogni Vostra desiderata. In attesa di conoscerla personalmente, La saluto cordialmente.
    Om Bosser

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