POESIA – Oronzo Liuzzi, “Un giorno adesso”

di GIANNI MARIA TESSARI     La poesia che frammentando ricostruisce

 

Alla fine di settembre del 2023, Oronzo Liuzzi pubblica per la casa editrice Transeuropa, nella collana di poesia “Nuova poetica 3.0”, il suo nuovo libro intitolato “Un giorno adesso”. Immediatamente, prima ancora di leggere un verso delle sue poesie, il titolo mi ha proiettato in un paradosso temporale, siamo in un giorno in un singolo adesso. Adesso è un “termine” riferito a un tempo che non è possibile misurare e trattenere. Fluido è già passato. Così il giorno che possiede molti adesso, necessariamente, diventa la prospettiva di un tollerabile senso della vita. Fantasiosa prospettiva che ci permette, solo per un attimo, una visione “lunga” dell’insieme degli attimi di un giorno, così da percepire, pur essendo improbabile, un tempo fermo che possiamo trattenere. L’autore forse ci sta avvertendo che le sue parole, le sue poesie sono figlie di questo paradosso, fluiscono con l’avanzare dei suoi pensieri in un tempo che è unico se appartiene all’eternità ma frantumato nella percezione ondivaga di un ieri, di un oggi e di un domani; percezione che, più o meno coscientemente, ci avvolge nella consapevolezza della morte. Ho aperto il libro entrando in una vita. Ho sfogliato le pagine leggendo le poesie e mi sono trovato immerso in un “racconto” poetico, più che in singole poesie, determinato dalla totale assenza di punteggiatura, quella stessa assenza che José Saramago usa per creare racconti formati da sbalzi temporali e di pensiero. Ancor di più, Oronzo Liuzzi amplifica questo effetto destabilizzante con l’uso poetico delle parole e con una notevole rottura della sintassi, moderatamente appartenente a quasi tutta la poesia. Nel corso della lettura delle sue poesie, o della sua unica poesia (ma da qui in avanti mi riferirò, per semplificare, alle “sue poesie”) , si può “vivere” la possibilità di legare una parola all’altra, un gruppo di parole all’altro, in modo che la loro comunicazione dell’adesso può risultare verbalmente significativa o priva di significato. Così anche per la nostra impressione emozionale. Non solo, Liuzzi mette insieme spezzoni di pensiero o singole parole che appartengono a tempi e condizioni tra loro lontani; questi versi mi pare sia  preferibile leggerli osservando “lateralmente” la scrittura, o allontanando lo sguardo altrove, con un atto ovviamente mentale, per scoprirne sorprendenti significati. Liuzzi scrive: […] il silenzio nel silenzio muove i neuroni in tensione / pazienza l’irruenza esaspera l’infuocata emozione ansima / che meraviglia il sangue esperimenta desideri nascosti / nel segreto scombussola antichi amori dimenticati […]. Il libro è composto da poesie senza titolo, ogni pagina ne contiene una, tutte contrassegnate da numeri romani, che sostitutivi dei titoli, riducono la possibilità di identificazione delle singole poesie, componendo una sequenza (qui avverto ancora l’idea di un’unica poesia) sezionata in capitoli. Sono poesie che afferrano le parole, i pensieri, rendendoli potenzialmente consecutivi, in modalità, come ho già scritto, di racconto. Con questo sistema, il poeta ha ridotto al minimo il rischio di spezzare il “filo”, forse anche casuale, che lega alcuni fatti, amori, visioni, sogni, orrori, paure, appartenenti a molte vie che percorrono la sua vita, la consapevolezza della realtà e delle forze che agiscono nel suo inconscio. Ancora alcuni suoi versi:  […] in lutto l’umanità la barbarie della guerra furiosa abbatte / le promesse insidia il futuro replica il dramma precipita / cuori infranti consuma dolori accidenti qualcuno trascende // il destino incerto per strada stringe al petto una pacifica / quiete uno stillicidio il mondo non riposa fuori un’apocalittica / tragedia si sa tormenta le notti fredde senza sogni […]. Oronzo Liuzzi, laureato in filosofia estetica, è anche artista e performer, fatto questo che potrebbe in parte spiegare la sua ampia capacità nel comporre poesia “giocando” con le parole: con alcune dipinge immagini e con altre afferma concetti legati alla realtà sociale, politica e affettiva. Altri suoi versi: […] la mancanza di affetto toglie il respiro verrà il momento / comunque la paura quella ossessiva spaventa sempre / la situazione stravolge non smette cosa vuoi il panico c’è // non dire mai marginalità detesto il tradimento e il boia / con le mani sporche di sangue recita adesso / devo andare in bagno / non posso che i sospiri eterni insomma ritorno a sognare […]. E ancora: “[…] ingiustizie guerre di mercanti di armi l’esplosione gioca / d’azzardo una parodia di poesie il cimitero è dissacrato […]. Oronzo Liuzzi, è nato a Fasano (BR), e vive a Corato (BA). Ha esposto in numerosi musei e gallerie a livello internazionale. Tra le sue ultime pubblicazioni citiamo: ”Eccomi: il sacrificio di Isacco” (2020), “Non stop” (2021).

qui sotto una bella immagine di Oronzo Liuzzi, poeta, performer, artista poliedrico

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