ARTE – Le “Vie Oscure” di Gianni Maria Tessari

di FRANCESCO BETTIN     L’oscurità dove confluiscono le acque di due fiumi. A Torino dal 27 giugno al 21 luglio, al MECANIKóS MECANIKóS 1

 

Nello spazio espositivo MECANIKóS MECANIKóS 1, di via Salgari n°1 a Torino, le “Vie Oscure” di Gianni Maria Tessari si immergono nell’acqua di due fiumi, il Po e la Stura di Lanzo, il sottotitolo della mostra è, appunto, “Alla confluenza dei fiumi”. Le Vie, creano vortici e ne sono risucchiate, la forza delle correnti le trascina e nello stesso tempo viene da loro trascinata. La fluidità dell’acqua è messa a confronto con la solidità delle opere di Tessari. In realtà, questa solidità appartiene solo ai materiali che compongono le opere, il contenuto espressivo delle quali è fluido quanto l’acqua. Forse anche di più: in quanto appartiene al pensiero e alle emozioni che l’artista prova a rappresentare “solidamente”, in un tentativo di fermare lo scorrere del tempo della mente, e del corpo! Ogni opera diventa una piccola diga che non ferma il fluire dell’acqua, ma rallentandolo, ci concede più tempo per riflettere sul significante “riflesso” delle immagini rappresentate. Il contesto dei lavori di Tessari è molteplice: si possono osservare alcuni “tombini”, dentro ai quali spesso scorre l’acqua; le 88 “costellazioni” ufficiali accanto a quelle astrologiche (ambedue, in modo differente, segnano “Vie”); l’Adamo di Michelangelo che attende la mano di Dio immerso in un cielo che ha come solo confine un linguaggio privo di significato verbale, ma emotivamente significante; alcuni esiti di esami clinici “subiti” dall’artista stesso, che sottolineano l’effimera consapevolezza del proprio corpo, e, alla “fine”, una serie di epitaffi. Il tutto senza un apparente collegamento, se non fosse per la coesione fluida dell’energia che percorre i canali neuronali, molto simile a quella dell’acqua. Una presenza, solo accennata, del sottoprogetto “La Vie en Rose”, inserito in “Aspettando Dio”, rende più ironica l’esposizione. Scrive Om Bosser, nel suo testo in catalogo, che nelle opere di Tessari “[…] il ricorso al soprannaturale è soprattutto in funzione estetica, la paura di volare è mitigata dalla poesia e quando ‘cantano i fantasmi e i draghi combattono’ il brivido dell’orrore si accompagna all’emozione della bellezza […]”. L’esposizione è arricchita da un video, sempre dell’artista, intitolato “La memoria dell’acqua”. La mostra curata da Fausta Bonaveri, confluisce nel Laboratorio MECANIKóS MECANIKóS 9, di via Salgari n°9, dove, in contemporanea, le “Vie Oscure” accompagneranno l’anteprima Cieli Stellanti, anticipazione delle future esposizioni dei Meccanici del Transfinito: Rosanna Masoero; Lorella Massarotto; Erika Riehle e FAUSTina, “complici” delle Costellazioni di Tessari. L’esposizione inaugurerà il 27 giugno alle 17.30 e sarà visitabile fino al 21 luglio. Orari: mercoledì, giovedì, venerdì ore 15.30/18.30. È gradito l’appuntamento telefonico: cell. 339 350 4072.

La mostra ha la collaborazione degli alleati: M.A.U. Museo di Arte Urbana di Torino; Turismo Torino e provincia; MUDRI, Museo Diffuso di Rittana; Istituzione Francesco Carbone, Godrano (PA); Galleria e Biblioteca d’Arte Studio 71, Palermo e del sito/rivista www.olimpiainscena.it

 

sopra – 2021, Vie Oscure,  Post Scriptum, Epitaffi #8, cm. 40×60, stampa e acrilico su tela       sotto – 2010, Vie Oscure, aspettando Dio, dentro e fuori dal corpo,  Narciso #1 – cm. 90×80 – Olio su tela  (fotografie di Silvano Tessarollo)

 

sotto – 2020, Tombini #16, sotto terra, dentro il corpo, cm. 40×80,  fotografia stampata e olio su tela (fotografia di Silvano Tessarollo)

 

sotto – 2020, Tombini #13, sotto terra, dentro il corpo, cm. 60×40, fotografia stampata e olio su tela (Fotografia di Silvano Tessarollo)    a fianco – 2014, Oltre le Stelle, fuori del Corpo, Costellazioni Astrologiche, Vergine, cm. 30×30, acrilico su tela

                             

 

 

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