CINEMA – Il centenario di Francesco Rosi

Un ricordo del grande regista napoletano, a 100 anni dalla nascita (e una mostra in suo onore a Torino). Buon compleanno, Franc0! Il tuo cinema vivrà in eterno 

 

Non è possibile, oggi, 15 novembre 2022 non ricordare un maestro del cinema come Francesco Rosi, nato nel 1922 a Napoli, esattamente il 15 novembre, e mancato il 10 gennaio 2015 a Roma. Un vero artigiano del cinema, un maestro puro per visione, sagacia, impegno, un grandissimo del cinema italiano che ha portato con grande successo anche all’estero. I suoi film rimangono ancor oggi, sempre di più un inno alla settima arte che ha raccontato la vita sociale e politica del nostro Paese. Da La sfida, del 1958, passando per Salvatore Giuliano, Uomini contro, Il caso Mattei, Lucky Luciano, Cadaveri eccellenti, Cristo si è fermato a Eboli, Dimenticare Palermo, solo per citare qualche titolo. Un regista enorme, un gigante talentuoso che fino all’ultimo ha saputo dirigere con piglio deciso argomenti scottanti vissuti giorno dopo giorno e anno dopo anno nel nostro Paese e che quando è uscito dal cinema d’impegno sociale (come nel caso di Cronaca di una morte annunciata) è stato per affrontare altre tematiche d’impegno, realizzate sempre con grande maestria. Francesco Rosi ha lasciato alla figlia Carolina, ottima attrice pure lei, una specie di testimone per quanto riguarda il teatro, essendo una delle primedonne di quest’arte nel territorio italiano, con una propria compagnia (la Luca de Filippo, intitolata all’attore e regista figlio di Eduardo, e suo marito, venuto a mancare nel ). In tutti questi anni Carolina Rosi ha saputo mantenere viva e continua a farlo una tradizione napoletana che ha fatto conoscere nel mondo il nostro teatro grazie proprio ai grandissimi, come Eduardo De Filippo, e molti altri, una tradizione che continua e che anche nei nuovi autori affiora e rifiorisce di continuo, con Enzo Moscato, Annibale Ruccello, e con attori come Lino Musella, Gianfelice Imparato, solo per fare due nomi. Ma torniamo a Francesco Rosi, alla sua grandezza di regista che un Paese abbastanza smemorato riesce sempre (come con tutti i grandi, e non solo loro) a far dimenticare, a riporre in un oblio che non ha niente di sensato, vista l’eccellenza riconosciuta nel tempo dei nostri artisti. La grandezza di Rosi è stata quella di fotografare certi accadimenti politici e sociali dell’Italia, con spirito critico e visione arguta, scaltra, pienezza di un grande artista. Un artista enorme che ci manca, e non potrebbe essere altrimenti visto il panorama culturale che abbiamo davanti in questi anni, dove si cerca soltanto di potersi salvare dalla pochezza proposta, dall’avanzare inutile di personaggi e trasmissioni trash e via andando. Il cinema di quegli anni era certo un’altra cosa, come lo erano gli stessi registi di quel tempo, grandissimi professionisti che hanno fatto crescere il cinema e lo hanno saputo portare nel mondo. Artisti che, come Rosi infatti, hanno saputo anche dirigere opere liriche, spettacoli teatrali con un impegno sempre pari alla loro grandezza. Uno stile impeccabile, quello di Francesco Rosi, unico, atto a guardare gli accadimenti della storia, affrontati con un impegno civile lucido, di grande impatto anche sullo schermo, dove non mancava nulla, non mancava neanche la poesia pura delle immagini. L’impegno di chi ama il cinema oggi, e lo amerà attraverso le nuove generazioni che seguiranno, deve essere pari a quell’impegno di allora, a quei registi che come Rosi hanno rivoluzionato il racconto in pellicola, dando sguardi diretti, precisi alle cose. Se il cinema italiano è diventato grande lo deve proprio a registi così, a produttori coraggiosi. Noi, per conto nostro, cerchiamo di continuare nel nostro piccolo ma credo significativo esempio il percorso che un regista come Rosi ha iniziato e continuato negli anni, saper guardare il cinema, e frequentarlo, con la giusta ottica, il giusto approccio rimanendo ancorati a questa grande arte, a ricordarla, farla conoscere. Perchè il cinema, quello puro, non viene mai a mancare. Francesco Rosi sarà sempre un fine cesellatore del cinema, un maestro che non sarà certo lo scorrere del tempo a oscurare. Con giusta e dovuta riverenza per lui, per i suoi lavori, dunque, oggi lo ricordiamo, lo omaggiamo. E lo omaggia anche la città di Torino, con una bella mostra inaugurata proprio il 15 novembre alla Mole Antonelliana, al Museo Nazionale del Cinema, con ingresso gratuito, intitolata “Le mani sulla verità. 1oo anni di Francesco Rosi”, esposizione che durerà fino al prossimo aprile 2023. La mostra è a cura di Domenico de Gaetano e Carolina Rosi, con Mauro Genovese e Maria Procino. Filo conduttore della stessa, temi sociali e politici sempre attuali, che riguardano i vari misteri del Paese, le speculazioni edilizie, la guerra, le lobby, l’Italia di un tempo e le proprie relazioni. Tutti temi legati ad alcuni dei film che Rosi ha realizzato, capolavori assoluti, con tanto di documenti e foto originali da vedere proprio in mostra. Non mancate. Buon compleanno, Franco! Buon compleanno!

sotto, la locandina della mostra in corso alla Mole Antonelliana di Torino, Museo Nazionale del Cinema, dedicata a Francesco Rosi

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