LIBRI – “L’era della suscettibilità”

Guia Soncini, per Marsilio, analizza tempi e nevrosi dell’ossessiva rivalsa delle proprie idee

 

Anche in questo caso specifico il titolo dice molto se non tutto del libro. Siamo in piena era suscettibile, nevrotica, alle prese con i cosiddetti leoni da tastiera ma non solo, con un politically correct che più di qualche volta stride con il comportamento proprio, con i dubbi su chi ha più ragione o torto, con l’avere leggerezza nel confronto, con un mondo reale. E di questo tratta, e molto bene, il nuovo libro di Guia Soncini, edito da Marsilio nella collana Nodi, “L’era della suscettibilità“, uscito a marzo 2021.  In democrazia tutto deve essere discutibile, ognuno col proprio parere, e la cosa messa in luce in questo libro è proprio quella dell’esagerazione nel voler dire la propria, nel volerla, anzi, affermare e talvolta con drastico modo, ignoranza, sopraffazione. Non accettando battute, sarcasmi inoffensivi, idee diverse. Tutto può avvenire quando non si spulcia tra le righe per capire meglio, non approfondendo, ma lasciandosi avviare dall’apparenza superficiale di una battuta, di un post in rete. Alle spese di un altro parere, diverso, magari più illuminante. Il saggio della Soncini si divide in diversi capitoli, tutti intenti ad analizzare con molta lucidità una mania del nostro secolo, l’affermarsi delle proprie idee, a discapito degli altri. Malintesi, insoddisfazioni personali? Gli esempi delle indignazioni che non vogliono tener conto dell’altro sono davvero tanti, anche divertenti se non mettessero in mostra delle fragilità spesso non convincenti, dove il tema centrale e “doloroso” è il fatto della mala interpretazione, di fatto considerata violazione anche dove e quando non è. Il politicamente corretto, appunto, che tanto fumo e poco arrosto ha portato. Come viene decisamente ben sintetizzato in quarta di copertina, “perchè non riusciamo più ad accettare che affermare delle differenze non è la fine del mondo ma solol’inizio del dibattito” ? E la chiave infatti è tutta qui. Sono processi di estremizzazione linguistica, verbale e fisica, sono deviazioni che portano l’umanità dall’apparente stato di “essere giusti” a una direzione ben più variegata e complicata, che porta anche a derive specializzate, complici insicure, dove i protagonisti di questo stile di vita, di questa scelta, sono sicuri nella loro insicurezza e non si pongono mai domande, convinti del loro pensare. Suscettibile, nel dizionario, è eccessivamente sensibile, quando va bene, e permaloso quando si vuol dimostrare l’essenza più pura. E’ il caso dunque di insistere con persone che a loro volta insistono di più, magari con una certa arroganza come filosofia? Le incursioni dell’autrice in questo volume sono come detto numerosissime, e riguardano tutti gli ambienti, dal cinema, citatissimo e più volte messo non in luce, agli ambienti politici, lavorativi in genere, ma naturalmente è l’essenza dell’uomo che esce, che deve uscire. Ed è un invito che la Soncini fa, quello di, finalmente, capire che ognuno è diverso dall’altro e non val la pena di star lì a discutere, semmai farne tesoro piuttosto, invece di portare agli eccessi inutili, dannosi, controproducenti, anacronistici semmai, altro che moderni. Sono analisi distratte, cercate o trovate controvoglia, e la forza che si sente per dire la propria vien su da dentro, è come un orgasmico getto, non si trattiene. Il libro edito da Marsilio merita eccome di essere letto, apre la mente, rischiara le idee. E ognuno può rimanere sulle sue.

Francesco Bettin

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