LIBRI – “Sul porno” di Claudia Ska

Da Villaggio Maori Edizioni un libro su come (tentare di) approfondire la questione sempre tabù del porno, declinato nelle verità cercate, non nelle risposte date. Un libro non vademecum, che va alle radici

 

Anni fa il titolo di un articolo sul sesso, in una rubrica di un inserto del giovedì o venerdì di un quotidiano molto famoso così intitolava: “Si fa ma non si dice”, ed era relativo, più esattamente, al piacere solitario che milioni di persone si procurano più o meno costantemente. Si’, si fa ma non lo dico. Ne qui nè  lì ne mai. Qui, oggi, la cosa è addirittura allargata, nonostante siano passati almeno trent’anni, non si va avanti di un centimetro. Il porno. Porno è un modo di dire, un sistema, ma anche il vivere attraverso il sesso, solo “brutalizzato” attraverso questo termine, cosa del quale bisognerebbe invece liberarsi in questo Paese, ma farei meglio a dire in questa società. Porno è tutto quello che di più “schifoso” può esserci, tanto che (naso di Pinocchio allungati) non lo frequenta nessuno (si, va beh…). Si va al succo del discorso nel bel libro “Sul porno – Corpi e scenari della pornografia” di Claudia Ska, blogger di Agit Porn in rete, pubblicato da Villaggio Maori Edizioni, un saggio piacevolissimo da leggere e con una serie di verità cercate, e un’altra serie (da stessa ammissione dell’autrice) di domande e non certo di risposte. Nessun vademecum dunque, nessuna istruzione per l’uso, semmai un approfondimento atto a riflessioni, su un argomento sempre o quasi al centro di ogni tabu’. Un libro che, come succede talvolta, o periodicamente, “spacca” e s’addentra, come si “deve”, nel mondo del sesso, attraverso una parola sempre scomoda. Partendo dalla celluloide, dai primi movimenti, l’avvento di Internet, tanto per fare cronologia, storia, ma successivamente passando per i codici del porno (che ci sono, eccome), e una serie di considerazioni che male poi non fanno di certo. Come quella, già accennata, che “chiunque fa porno” come un titolo stesso dei capitoli del libro. Dove si evince che ormai chi fruiva del porno da qualche tempo in qua ne è anche protagonista in diversi casi di pornografia definita amatoriale, che comunque si delinea per conto proprio anche se ammicca al cinema, che a sua volta parla qualche volta anche di “arte”, e qui subentrano le varie scuole di pensiero. L’autrice, per quanto siano propri i pensieri, scandaglia bene l’argomento e lascia spazio a elaborazioni, decisioni e pensieri. Anche quando si entra nelle categorie etichettate, generi ben distinti fra loro che lasciano a ognuno il suo, a ognuno il fatto di poter esser diventato in questo tempi moderno una pornostar, un pornoattore/attrice. Viene anche affrontato il termine pornotopia, che induce a un altro, nuovo approfondimento che lasciamo al lettore, onde evitare di dare suggerimenti sui termini, proprio per lasciarlo libero di elaborare il pensiero. Claudia Ska s’incunea in sfumature del porno con grande naturalezza, direi persino finezza, lasciando termini e paragoni, spazi e suggestioni a chi vuole provarsi, confrontarsi, ma aprendo un mondo, o tentando di aprirlo con nuove aspettative su temi come il sessismo, i movimenti femministi  (e intanto il tempo passa, chissà se mai riusciremo a modernizzarci…). In poche parole, quello che da sempre sta al centro del pensiero oscuro e nascosto, messo in luce nella cinematografia mainstream. E’ un libro comunque che apre la mente, appunto, su corpi e scenari della pornografia, questo termine che fa sempre, nella migliore delle ipotesi, paura.

SAVERIO VIGANO’

 

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